Pasta di riporto per
pizza
La pasta di riporto, o
lievito madre, o crìscito, è un impasto a base
di farina e acqua che mescolati tra loro e rinfrescati con costanza, fermentano
spontaneamente
Al giorno d’oggi se ne fa un gran
parlare, ma spesso in modo improprio
Che cos’è la pasta di
riporto
Fino a qualche decennio fa la pasta di riporto veniva prodotta e conservata gelosamente
dai fornai di paese che poi la distribuivano tra le varie famiglie
Gli ingredienti erano
solo due: acqua e farina in dosi uguali lasciate a fermentare sotto
alberi di olivo dalle 24 alle 36 ore
Ai tempi però non si trovavano farine
miscelate come al giorno d’oggi e si avevano solo quelle molto deboli con
valori di W, l’unità di mura della forza della farina, molto bassi.Oggi abbiamo
l’opportunità di scegliere le farine indicate per ogni tipologia di
preparazione seguendo le indicazioni dei vari produttori, ma il metodo di
preparazione della pasta di riporto è cambiato di poco
La proporzione degli ingredienti rimane
1:1 solo che per permettere la fermentazione abbiamo l’opportunità di mantenere
costante la temperatura in un forno spento, ma con la luce accesa!
Molti panifici e pizzerie preparano
il crìscito rigenerando e miscelando al nuovo impasto
la pasta degli impasti precedenti
In teoria il procedimento è corretto, ma
è la pratica che spesso è sbagliata, perché per ottimizzare il tempo e la
produzione sempre più spesso si utilizza molto più lievito del necessario
andando così a compromettere la qualità dei nostri prodotti… ancora di più se
alla fine con un impasto molto ricco di lievito creiamo la pasta di riporto che
utilizzeremo anche negli impasti successivi.
Quante volte avete utilizzato un intera
dose di lievito, il tradizionale dado da 25 g che si trova al supermercato, in
meno di 1 l di acqua
E quante volte così facendo non avete
digerito
La colpa non è del lievito di per sé, ma
della quantità utilizzata
Come per molte cose bisogna non
esagerare seguendo la massima “un bicchiere di vino fa bene, ma tre fanno
male!”.
La pasta di riporto, o
crìscito, di Antonino Esposito
A questo punto mi sembra doveroso dare
la ricetta del mio crìscito, poi lascio a voi le conclusioni.
Ingredienti
800 g di farina 00500 ml di acqua20 g di
sale2 g di lievito
Preparazione
1
Procedete con un primo impasto: in una
ciotola sciogliete il lievito nell’acqua e unite metà della farina
Lavorate energicamente, dopodiché
aggiungete il sale e la farina rimanente e continuate a lavorare fin quando
l’impasto non si staccherà dalle pareti del contenitore2
Trasferite il composto su un piano di
lavoro leggermente infarinato e lavoratelo molto delicatamente
Il risultato dovrà essere una pallina
elastica con la superficie a buccia di arancia, perché si dovranno creare delle
piccole bollicine d’aria.3
Coprite l’impasto con un canovaccio
pulito e lasciate lievitare per circa 30 minuti
Trascorso il tempo di lievitazione
lavorate nuovamente l’impasto per circa 10 secondi
Ripetete quest’ultima operazione 3
volte.4
Nel frattempo ripulite dai residui il
contenitore in cui avete lavorato l’impasto senza lavarlo
Una volta che avrete terminato le 3
lievitazioni, trasferite il composto nella ciotola e copritelo con la pellicola
trasparente
Fate lievitare per circa 30 minuti a
temperatura ambiente, dopodiché riponete il tutto in frigo per 24 ore.5
Togliete l’impasto dal frigo e lasciatelo
riposare a temperatura ambiente per 1 ora
Ricavate dall’impasto 5 palline, o
pesetti, e fateli lievitare nuovamente fino al raddoppio del loro volume
Utilizzate 4 palline per fare delle
pizze o, comunque, come preferite.6
La quinta pallina sarà, invece, la base
per la vostra pasta di riporto
Mettetela in un barattolo di vetro
chiuso ermeticamente
Prima di utilizzarlo lasciate almeno 8
ore la pasta di riporto a temperatura ambiente
Se non intendete utilizzarlo subito
conservatelo in frigorifero.
Come conservare la
pasta di riporto
Adesso qualche consiglio da
professionista per non sbagliare mai
Il primo, che fare quando non
utilizziamo la pasta di riporto quotidianamente?
Per conservare al meglio il vostro
crìscito ricordatevi sempre di tenerlo in frigorifero e di tirarlo fuori circa
8 ore prima dell’utilizzo e lasciarlo riprendere a temperatura ambiente
Se non viene utilizzato entro 10 giorni
circa lo dovete rilavorare aggiungendo 1 cucchiaio di farina, possibilmente
manitoba, e 1 cucchiaio di acqua, dopodiché va riposto nuovamente in frigo.
Staccate la pasta di riporto dal
barattolo in cui la conservate con l’aiuto di un cucchiaio di legno, facendo
attenzione a lasciare sul fondo dei residui del vecchio impasto
Il barattolo non va mai lavato, perché
sono proprio i resti del vecchio criscito a conferire la necessaria nota
acidula e a dare forza al nuovo impasto.